L’ingegneria italiana del Novecento. Scuole e protagonisti
Synopsis
A partire dall’Ottocento l’ingegneria civile, sospinta dall’impetuoso sviluppo industriale, ha compiuto progressi strabilianti nelle tecniche costruttive, nei grandi edifici pubblici e nelle infrastrutture. Sospinte dai rispettivi sistemi industriali, l’Inghilterra e poi la Francia, gli Stati Uniti e la Germania si sono affermate pionieristicamente nel campo della ricerca strutturale, realizzando opere eccezionali per dimensione e innovazione tecnologica e spaziale. Il contributo italiano all’ingegneria, invece, si colloca nelle sue forme più mature solo nella seconda metàdel Novecento, quando l’Italia da un’economia prevalentemente agricola si trasforma in uno dei maggiori paesi industriali a livello globale. La costruzione di un moderno apparato industriale, di grandi infrastrutture, come le autostrade e la ferrovia, le dighe, i grandi edifici dedicati al commercio, allo sport e in genere all’intrattenimento sono i temi più indagati dagli studi. Le ricerche hanno evidenziato l’eccezionale talento dell’ingegneria italiana nel coniugare l’espressione architettonica con l’esattezza del dimensionamento e l’audacia della costruzione. L’Italia vanta fin dall’Ottocento scuole di ingegneria di alto livello e personalitàdi rango internazionale nel campo della ricerca strutturale. Il volume dàconto delle tante sfaccettature che hanno caratterizzato la ricerca italiana, privilegiando una lettura condotta attraverso il filtro delle principali scuole di ingegneria (Torino, Milano, Roma, Padova, Bologna), istituzioni animate dal talento di Maestri capaci di unire approfondimento teorico e sapienza tecnica e costruttiva. Gli ingegneri italiani emergono come geniali sperimentatori, riconosciuti fautori di originali soluzioni teoriche e costruttive. In ogni scuola si avviano studi su diversi materiali e settori di specializzazione, caratteri distintivi che ancora oggi distinguono i più prestigiosi atenei italiani. Questa raccolta intende offrire una prima ipotesi per un’articolata storia dell’ingegneria italiana attraverso lo studio della sperimentazione tecnica condotta nelle scuole di ingegneria della penisola.
Chapters
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Nuovi capitoli per la storia dell’architettura
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Il calcolo strutturale nell’Ottocento. La scuola italiana
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Il concorso per il ponte sullo Stretto di Messina, 1969
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Percorsi dell’ingegneria italiana nel Novecento
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Mario Alberto Chiorino e Vittorio Nascè. Conversazione intorno alla scuola di Torino
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L’ombra dell’orso. Uno sguardo sull’opera di Giuseppe Raineri
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Antonelli versus Danusso. Il consolidamento della cupola di San Gaudenzio a Novara
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Modernità e calcestruzzo. Eduardo Torroja e l’ingegneria italiana
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L’ingegneria strutturale al Politecnico di Milano. Intervista a Giulio Ballio
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Taylorismo, fordismo e “location engineering”. La lezione di Francesco Mauro
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Skyscrapers in Milan after World War II. A reinforced concrete design exploration
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Ingegneria e grande industria. La costruzione metallica nell’opera di Fabrizio de Miranda
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I Maestri della scuola romana di ingegneria. Intervista a Mario Petrangeli
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Riccardo Morandi e la costruzione della città operaia di Colleferro
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Guido Fiorini. Un’ingegneria visionaria
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Sergio Musmeci e la prefabbricazione. L’edificio per la Società Fiorentini a Roma
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Lo Stadio Flaminio di Pier Luigi e Antonio Nervi
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La scuola di ingegneria di Padova in ambito strutturale nel secondo dopoguerra. Intervista a Carmelo Majorana
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Silvano Zorzi e Luigi Moretti. La nuova sede ENPDEP a Roma
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La tradizione, il progresso, l’ingegno. Ferdinando Forlati e il valore del tempo alla Basilica Palladiana di Vicenza
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Carlo Pradella e il cantiere SACAIM. Per la rinascita dell’Isola di San Giorgio a Venezia
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La scuola di ingegneria di Bologna: una “visione integrata” fra conoscenza storica e cultura politecnica
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Eugenio Miozzi da Bologna a Venezia. Il progetto dell’Autorimessa di Piazzale Roma
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Massimo Majowiecki o dell’umile e orgoglioso rigore

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